Commento all'Apocalisse [Cesario di Arles]

Per la prima volta edita Italia, un’originale riflessione di Cesario di Arles sull’Apocalisse: 19 Omelie in cui il testo biblico viene riletto in una chiave lontana dalla prospettiva escatologica storico-millenaristica.

Monaco per vocazione, sacerdote e poi vescovo, Cesario ha consegnato alla letteratura cristiana una ricca produzione omiletica. Fedeli al suo stile, le 19 Omelie del Commento all’Apocalisse – per la prima volta edito in Italia – fondono e rielaborano spunti provenienti dalla più antica produzione ermeneutica latina: mediatore ed erede di questa tradizione, il vescovo di Arles ne fa però sempre il punto di partenza per una nuova, originale riflessione.

Molto attento al tema liturgico-sacramentale e alle sue implicazioni pastorali, lontano da quella prospettiva escatologica storico-millenaristica, curiosa del “quando” e del “come” degli eventi finali, il Commento elabora, in chiave ecclesiologica, una rilettura dell’Apocalisse che, anche tramite il richiamo penitenziale, delinea un itinerario soteriologico. Grazie a un attento studio, il curatore riconosce in queste 19 Omelie un’opera unitaria di cui offre un ampio commento e un testo criticamente aggiornato.

Il libro fa parte della collana Letture Cristiane del I Millennio, la cui finalità principale è rendere accessibili, grazie alla competenza di specialisti, opere e antologie tematiche di questa letteratura nel testo originale, ricavato dalle migliori edizioni critiche disponibili, e con accurate traduzioni. Ogni volume contiene un’ampia introduzione, che ambienta il lettore nel contesto delle problematiche e delle sensibilità entro le quali l’opera prende corpo. Le note, di tipo letterario, storico e teologico, accompagnano la lettura, consentendo di familiarizzarsi con idee e pratiche lontane dal nostro mondo culturale. Gli indici (scritturistico, onomastico, tematico) permettono di rintracciare rapidamente aspetti specifici e particolari dei testi e la bibliografia, selezionata con cura, orienta il proseguimento dello studio.
L’intento è mostrare come ogni testo sia frutto e parte di una storia, di un processo di comunicazione, fondando sul rigore scientifico l’appassionata ricerca di un passato vitale per il nostro presente.

Note sul curatore
Don Francesco Tedeschi, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Liturgia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, dal 2006 è professore incaricato di Liturgia, Teologia Sacramentaria e Patristica all’Istituto Superiore di Catechesi e di Spiritualità Missionaria della Pontificia Università Urbaniana e membro del Consiglio di Presidenza della Comunità di Sant’Egidio per l’area africana.
I suoi interessi scientifici vertono sulla tradizione liturgica arleatense – e sull’opera di Cesario in particolare – e sul rito antico della traditio, per cui si segnala il suo recente contributo: Traditio symboli, traditio fidei, la professione di fede come atto liturgico, in Urbaniana University Journal 3 (2013) 31-65.

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