Un libro su Carlotta Nobile, morta a soli 24 anni per un melanoma: una straordinaria testimonianza di conversione, di fede, di amore per la vita e per l’arte.
“Da quando hai inondato la mia vita con la tua Misericordia anche questo brutto cancro che mi bolle dentro è diventato un’opportunità. Signore, sei la mia luce e, come dice papa Francesco, che i giovani devono portare la Croce con Gioia, io sono fiera di poter portare la mia Croce a ventiquattro anni, se tu sei con me! Grazie Signore”. Così scriveva Carlotta Nobile il 29 aprile 2013. Pochi mesi più tardi, il 16 luglio 2013 moriva per un melanoma.
Carlotta era una giovane poliedrica e talentuosa: violinista di fama nazionale, vincitrice di numerosi concorsi nazionali, Direttore Artistico dell'Orchestra da Camera dell'Accademia di Santa Sofia di Benevento a soli 21 anni, "Donatrice di Musica" presso i reparti oncologici italiani, curatrice artistica e storica dell'arte, scrittrice, operatrice culturale, stagista presso Radiotre, autrice di articoli sull'arte contemporanea e redattrice di rubriche di critica musicale, con all'attivo conferenze "in bilico tra arte e musica".
Filomena Rizzo e Paolo Scarafoni, responsabili della Pastorale Universitaria di Benevento, ne offrono ora una toccante biografia mettendo in luce quel percorso di santità che ha caratterizzato gli ultimi mesi della sua vita e che, come giustamente scrive nell’introduzione Padre François-Marie Léthel, sono in realtà “il coronamento di tutta la sua vita, una vita bella, piena di luce e di amore, di arte e di cultura. La sua conversione non è una rottura, ma una scoperta, un’illuminazione, un compimento, nel suo incontro personale con Gesù. Gesù si è rivelato a Carlotta in un modo tanto semplice e bello, attraverso l’omelia di papa Francesco, la domenica delle Palme 2013. Nella giornata della gioventù, il nuovo Papa aveva invitato i giovani a portare la croce con gioia, e le sue parole avevano profondamente toccato il cuore di Carlotta”.
Il suo impegno nel periodo della malattia per sostenere gli altri ammalati di cancro (con il blog anonimo «Il Cancro E Poi» e i concerti negli ospedali con i «Donatori di musica») era già la manifestazione di una grande carità. Carlotta faceva parte dei cosiddetti «lontani». L’approdo a una vita in Cristo, a favore dell’umanità, avviene attraverso un cammino esistenziale, che la porta a svolgere una missione per i giovani, per gli artisti e per i malati. “L’incontro della giovane con Gesù - leggiamo ancora nell’introduzione - è sicuramente uno dei primi fiori del pontificato di Francesco, come un bellissimo fiore di primavera!”.