Un’edizione inglese del libro “Il coraggio della libertà”, diffuso eccezionalmente in Italia per raggiungere e aiutare le tante ragazze straniere giunte nel nostro Paese e vittime della tratta.
“Il coraggio della libertà”, libro pubblicato nel gennaio del 2017 da Paoline, racconta la storia di Blessing Okoedion, una giovane donna nigeriana incapace di arrendersi all’inferno della tratta e determinata fino all’inverosimile nel combattere, per riscattare la sua dignità e libertà. A un anno e mezzo dalla sua pubblicazione, ne arriva ora in libreria una versione inglese, diffusa eccezionalmente in Italia proprio per tentare di raggiungere le tantissime giovani straniere (soprattutto nigeriane) presenti sul nostro territorio, ancora imprigionate nell’inferno della tratta o in via di riscatto, ma che non parlano bene la nostra lingua. L’obiettivo è che queste pagine possano aiutarle a ricominciare a sperare e a credere che libertà e dignità sono valori per cui combattere, insieme a chi è già libero.
Da diversi mesi, la protagonista del libro, Blessing, insieme ad Anna Pozzi (giornalista e fondatrice dell’associazione «Slaves no More») e suor Rita Giaretta (autrice della postfazione e fondatrice di Casa Rut), cercano di dare risalto al drammatico fenomeno della tratta e supporto a chi ne è vittima con incontri e presentazioni in giro per l’Italia. Un impegno riconosciuto recentemente anche in ambito internazionale: Blessing ha infatti ricevuto il 28 giugno a Washington il prestigioso riconoscimento di “eroe” contro la tratta dal Dipartimento di Stato Usa.
Il testo è corredato da una presentazione di Anna Pozzi sulla tratta e sfruttamento delle donne in Nigeria.
LA STORIA DI BLESSING
Blessing è una giovane donna nigeriana, laureata in informatica, che cerca di costruirsi il suo futuro personale e lavorativo a Benin City. Qui incontra una donna pia, membro di una delle tante chiese pentecostali che le dà lavoro, e un giorno le propone di andare a lavorare per il fratello che gestisce dei negozi di informatica in Europa. Ma una volta arrivata in Italia non c’è nessun negozio di informatica. C’è solo la strada. Si rende conto di essere stata venduta come una merce per il mercato del sesso a pagamento, come migliaia di altre donne nigeriane. Un inferno.
Si ribella, fugge e denuncia. Viene portata a Casa Rut, a Caserta, dove, grazie all’accompagnamento delle suore orsoline, cerca di ricostruire se stessa, la sua vita, la sua fede. Ritrova dignità e libertà e ora è pronta a spendersi perché altre donne nigeriane trovino la forza e il coraggio di spezzare le catene di questa schiavitù.