Il giornalista e scrittore Leopoldo Gasbarro racconta una storia straordinaria, ricca di poesia, i cui ingredienti principali, sapientemente mescolati, sono il sogno, la musica, la fede.
PierFrancesco è un ragazzo di Ancona. Operaio in un’importante azienda farmaceutica, vive una vita che non è proprio come avrebbe voluto. Di notte fa sempre lo stesso, strano sogno: un violino che galleggia in un piccolo specchio d’acqua, una voce che lo spinge a costruirne dieci e a dare un nome a ciascuno di loro. Non è certo un liutaio, ma sente che deve seguire quella voce e, uno dopo l’altro, costruisce i violini. Uno di questi, “Artur”, incontra le mani del violinista Marco Santini, che con quel “magico” strumento compone una musica dedicata al Cristo delle Marche, la scultura in pietra nera d'Africa che abbraccia simbolicamente tutta le Marche. La sua composizione fa il giro del mondo, arriva in Argentina e poi torna in Italia, a Roma, ascoltata proprio da un argentino, di nome Bergoglio. Che, colpito dritto al cuore da quelle note, scrive queste righe a Marco: “Che Il Cristo delle Marche sia fonte di benedizione per te e per chi lo ascolta e che il suono del tuo violino diventi una lode al Signore del creato. Papa Francesco”.
È questa la straordinaria storia di PierFrancesco Pesaola. Una storia vera raccontata ora nel libro Un violino per papa Francesco dal giornalista e scrittore Leopoldo Gasbarro. L’autore riesce a riportare in forma romanzata e poetica, ma al tempo stesso fortemente realistica e a tratti ironica, le tappe di questa vicenda intrisa di magia. O, meglio, di quella provvidenza che sa congiungere fatti, cose e persone apparentemente distanti tra loro.
Una storia, insomma, che sembra una favola. E che, come ogni favola che si rispetti, l’autore fa iniziare così:
“C’era una volta…
È con queste parole che di solito cominciano le favole. Ma questa non è una favola.
È una storia vera in cui ogni protagonista appartiene al nostro tempo, alla nostra Terra, alla nostra storia. È tutto vero, straordinariamente vero, anche i nomi dei protagonisti.
È una favola dei nostri tempi. E alle favole bisogna saper prestar fede. Si può credere anche a una favola moderna.
E visto che si tratta di una favola possiamo cominciare scrivendo… C’era una volta… E c’è ancora…”
Il sogno, l’arte, la musica si fondono nella vita quotidiana di un’esistenza semplice e per tanti tratti anonima e portano a una trama di relazioni e incredibili “casualità” in cui si avverte, invisibile ma costante, la forza dirompente della fede.
Note aggiuntive sull’Autore
Leopoldo Gasbarro nasce a Napoli il 5 luglio del 1964. Cresce in Abruzzo, a Castel di Sangro e vive a Milano. Giornalista, si occupa di economia. Cura e conduce sul TgCom24 di Mediaset la trasmissione Mercati che fare. Collabora con Il Giornale e con Il Sole 24 Ore. Nel 2000 pubblica il suo primo libro: L’urlo (Carsa Edizioni). Nel 2014 firma la biografia di Ennio Doris, C’ è anche domani e nel 2015 quella del cuoco Niko Romito in Apparentemente semplice, entrambi per Sperling & Kupfer. Il suo recente Rischio banche (Sperling & Kupfer) è tra i saggi più venduti in Italia nel 2016.