«I cieli narrano la gloria di Dio» (Sal 19), vale a dire, manifestano la sua bellezza (cfr. Nm 14,21). Mosè prega: «Mostrami la tua gloria!» (Es 33,18), quella che si rivelò nei prodigi compiuti in Egitto, nel passaggio dal mar rosso (cfr. Es 16,10; Es 14,18) e nel cammino verso la terra promessa.
Nel linguaggio simbolico del profeta Ezechiele, la gloria di Dio è Dio che si rende vicino. Egli, per stare in mezzo al suo popolo esiliato, lascia il Tempio e va a Babilonia (Ez 3,23).
L’essere umano riflette la gloria di Dio perché è dotato di dignità e bellezza (Sal 8,6). Giobbe, deriso dai suoi amici, esclama: «Egli mi ha spogliato della mia gloria!» (Giob 19,9; 29,1-20): salute, dignità e bellezza.
Possiedono gloria le persone che hanno particolari compiti: «Raccontate al padre mio tutta la gloria che io ho in Egitto» (Gen 45,13), dice Giuseppe ai fratelli. Dio al re Salomone diede «ricchezza e gloria come a nessuno tra i re» (1Re 3,9-14; cfr. 6,29). Chi riceve gloria, dovrà, con le sue azioni, manifestare che gli proviene da Dio. Nessuno può ricercarla per sé stesso: «Non temere se un uomo aumenta la gloria della sua casa. Quando muore non scende con lui la sua gloria (cfr. Sal 49,17).

La gloria di Dio nel NT si rivela nella vita di Gesù. Alla nascita è luce che avvolge i pastori (Lc 2,9-10). Si manifesta nella trasfigurazione (Lc 9,32.35). Raggiunge il culmine nella passione e morte: «Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?» (Lc 24,26). Il tema della gloria, nel quarto Vangelo, rivela la presenza del Padre in Gesù: «Noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14). I capitoli 13-21, detti “libro della gloria”, mostrano che Gesù glorificò il Padre sempre e pienamente quando, affidandosi nelle sue mani, morì sulla croce. E il Padre lo glorificò, dichiarandolo Figlio obbediente al suo progetto di salvezza. Grazie allo Spirito Santo, la sua morte è trasformata in risurrezione. L’apostolo Paolo scrive: Gesù è «il Signore della gloria» (1 Cor 2,8); la gloria di Dio è «sul suo volto» (2 Cor 4,6), da lui, il risorto, essa si irradia sugli uomini (2Cor 3,18).