Per l’adolescente, impegnato nella sua fatica di crescere, non è facile guardarsi intorno perché il suo sguardo è condizionato dalle vicende interiori, per cui può passare, nel giro di pochi minuti, dall’euforia più grande al più forte scoraggiamento.
L’adolescente coglie che quel contenitore in cui è cresciuto – prima le braccia della mamma, poi la sua famiglia e, via via, l’ambiente più vasto in cui vive – si modifica, si trasforma nella sua percezione, il più delle volte senza che lui possa farci nulla. Tuttavia cresce in lui l’esigenza di essere attivo nel suo rapporto con gli altri e con l’ambiente naturale; da qui si sviluppa la sensibilità ecologica, la spinta a sentirsi responsabile del mondo in cui vive.
La spinta all’autonomia che, spesso, è accesa di tinte forti, apparentemente aggressive, è da leggere per ciò che significa nella sua essenza: riconoscersi capace di disegnare la propria strada e di rispondere con responsabilità alle richieste che gli vengono incontro. Assunzione di responsabilità e senso di appartenenza sono intimamente uniti: la seconda dimensione è presupposto indispensabile per lo sviluppo dell’altra. Ecco, dunque, la necessità, anche nell’ambito della catechesi, di educare all’ammirazione, al senso del bello, alla gratitudine per il dono del Creato: il Laudato si’ di frate Francesco precede qualsiasi presa in carico del benessere del nostro pianeta.
Fra I sette saperi necessari all’educazione del futuro (Cortina Editore) il filosofo e sociologo Edgar Morin individua quello dell’educazione alla cittadinanza terrestre. I giovani devono sentirsi cittadini del mondo, corresponsabili del suo benessere e del suo sviluppo. Per pensare ai problemi del tempo attuale le persone hanno bisogno di comprendere non solo la condizione umana nel mondo, ma anche il mondo umano che, nel corso della storia moderna, ha subito cambiamenti e si è caratterizzato come quello dell’era planetaria.
Gli snodi della nostra era sono spunti importanti per educare a riflettere su come tutte le parti del mondo condividano un passato di reciproca solidarietà, ma anche di oppressione e devastazione. Nello stesso quadro pedagogico si muove il documento dell’ONU: Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. È importante che gli educatori, compresi i catechisti, la conoscano, anche perché un decisivo impulso alla definizione degli obiettivi educativi, espressi in essa, è dato dagli insegnamenti di papa Francesco.
Nel maggio 2024 il quotidiano Avvenire ha iniziato la pubblicazione di un podcast dal titolo Guerrieri del clima, che offre spunti molto interessanti per il lavoro con i ragazzi. Esso racconta piccole e grandi storie dei guerrieri del clima, cioè di persone di diverse età ed estrazione sociale che si sono battute per la salvaguardia del Pianeta. Sono alcuni protagonisti della storia dell’attivismo climatico che, come spiega Laura Silvia Battaglia, creatrice del progetto: «non ha nazionalità, latitudine, colore, sesso, background professionale o culturale. I protagonisti vivono in quattro continenti e sono persone di poche parole e molti fatti. Dal loro esempio si può prendere coraggio per proseguire in avanti», ma, soprattutto, per sviluppare una coscienza e una spiritualità, capaci di scoprire nella natura il dono di Dio da rispettare e proteggere nell’ambito del progetto più vasto di creare legami di pace con se stessi, con gli altri e con la nostra casa comune.