I sì, quando nascono da una coscienza libera e responsabile, sono una vera e propria rivoluzione della mente e del cuore. Non tutti i «sì», però, sono autentici, specie quando non risvegliano il desiderio di stare con coraggio di fronte alla realtà… Don Matteo Zambuto, nella rubrica "Musica e fede" della rivista "Catechisti parrocchiali", aiuta i nostri ragazzi a scoprire che è tempo di Vangelo, di Buone Notizie: Dio in Gesù ha detto il suo «sì» al mondo e a ogni creatura! Saranno beati i ragazzi che riusciranno ad aprire gli occhi e a ragionare con la propria testa.
I sì, quando nascono da una coscienza libera e responsabile, sono una vera e propria rivoluzione della mente e del cuore. Dire di «sì» significa decidersi, scegliere la strada da percorrere, la porta da aprire, l’avventura da intraprendere. Oggi abbiamo bisogno di ragazzi che non vivano di sole tisane leggere, distratti dalla società dei consumi, del «tutto facciata», ma di ragazzi intrepidi, capaci di scelte che rendano onore a quella ricchezza straordinaria che è la giovinezza. Non tutti i «sì», però, sono autentici, specie quando non risvegliano il desiderio di stare con coraggio di fronte alla realtà: gli slalom si fanno sulla neve con gli sci e non nella vita...
Che senso ha affermare che siamo figli della libertà quando dilaga la mediocrità? Quante vite, formato tascabile, private della meraviglia! Stiamo attenti a non fare la fine della rana che muore bollita, perché, mentre nuotava beata dentro la bacinella, non si è resa conto del graduale aumento di temperatura dell’acqua!
Chiediamo ai ragazzi di disconnettersi dal virtuale: fuori c’è tanta bella umanità, c’è sole, sorrisi, abbracci, emozioni… c’è vita! La posta in gioco è altissima… È tempo di Vangelo, di Buone Notizie: Dio in Gesù ha detto il suo «sì» al mondo e a ogni creatura! Saranno beati i ragazzi se li aiuteremo ad aprire gli occhi, a ragionare con la loro testa, a tuffarsi ogni giorno nella vita per assaporarla e scoprire l’amore di Dio, come ci indica Gesù nel brano delle Beatitudini (cfr. Mt 5,1-12)! [1]
Vi propongo tre canzoni: Vivere la vita di Mannarino, Il coraggio di andare di Laura Pausini, Mamma Teresa di Marcello Marrocchi.
Se siete in presenza, attaccate sul muro un cartellone con la scritta, a caratteri cubitali: Amo la vita perché… Consegnate ai ragazzi i testi delle canzoni e post-it colorati che serviranno ad arricchire, man mano, il cartellone con le loro riflessioni. Se proponete l’incontro su una piattaforma online, condividete le canzoni e il testo.
Incominciamo con Vivere la vita che è un invito a comprendere la maestà dell’esistenza. Dopo averla ascoltata, chiedete un feedback ai ragazzi, per creare la giusta atmosfera e stimolate il dialogo e la condivisione con domande a partire dal testo:
Proponete l’ascolto della canzone Il coraggio di andare: l’amore per la vita è un’impresa, una sfida quotidiana. [2] Testo alla mano, aiutate i ragazzi con alcune domande:
I nostri ragazzi stanno attraversando una fase particolare dell’esistenza ed è facile perdersi senza certezze e traguardi da raggiungere. C’è una donna famosa che può offrire loro il metodo per rendere straordinaria la vita: santa Teresa di Calcutta. Ascoltate Mamma Teresa da e aiutate i ragazzi a sperimentare lo stupore nelle scelte quotidiane, specie quando i «sì» toccano di più il cuore e la pelle:
1. Riflettete su queste parole di san Giovanni Paolo II: «Vorrei riprendere il discorso che tenni circa un mese fa... Dissi ai giovani in quella occasione di “non appiattirsi nella mediocrità, di non vivere solo a metà, ma di prendere nelle loro mani la propria vita, per farne un autentico e personale capolavoro…”. Intendo dire che ciascuno di voi deve essere pienamente se stesso, sviluppando al meglio tutte le sue potenzialità, cercando di costruirsi compiutamente come persona» (Discorso ai giovani della Sardegna, 1985).
2. Quando l’amore per la vita non è ben radicato, la crisi d’identità, la fatica di riconoscersi nel proprio corpo, il desiderio di cercare punti di riferimento fuori della famiglia, ribellandosi alle regole, sembrano mettere in discussione la sua bellezza. Chiedete ai ragazzi di condividere i momenti difficili e di sconforto che hanno messo in crisi il loro entusiasmo e ottimismo.
3. Alla domanda: «Che cosa c’è di nuovo nella vita?», il poeta Whitman risponde: «Che tu sei qui e che la vita esiste, e l’identità, che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso: quale sarà il tuo verso?». Ora tocca a te…