Delia è "una brava donna di casa" nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. Secondo il suocero però "ha il difetto che risponde", in un'epoca in cui alle donne toccava tenere la bocca ben chiusa... Esordio alla regia, pluripremiato e campione d'incassi, di Paola Cortellesi.
C’è ancora domani è un film del 2023 diretto e interpretato da Paola Cortellesi, che segna il suo debutto alla regia. È ambientato nell’Italia degli anni ‘40 e racconta la storia di Delia, una donna alle prese con le difficoltà della vita matrimoniale e familiare durante il periodo del dopoguerra in cui la condizione delle donne era estremamente limitata e influenzata da norme patriarcali radicate. Delia è sposata con Ivano, un uomo violento e autoritario, e vive in una piccola casa con i loro tre figli e il suocero. La vita domestica è dominata dalla paura e dalla sottomissione, dove Delia è costretta a sopportare le angherie del marito. Tuttavia, nonostante la repressione e le difficoltà, la donna cerca di mantenere una parvenza di normalità e di proteggere i suoi figli dalle influenze negative. La storia si svolge in un contesto storico di grandi cambiamenti sociali e politici, in cui le donne iniziano a prendere coscienza dei loro diritti e del loro ruolo nella società. Ispirata dal desiderio di una vita migliore per sé e per i suoi figli, Delia rappresenta molte donne dell’epoca che affrontavano una vita dominata dagli uomini, con poche opportunità di autonomia. È interessante considerare quanto la condizione femminile sia cambiata da allora e in che misura restino ancora delle disuguaglianze.
Il film di Paola Cortellesi invita lo spettatore a riflettere su temi che, nonostante siano legati a un’epoca passata, risuonano ancora oggi. La condizione femminile, la lotta per la libertà, il peso delle tradizioni familiari e il potere della solidarietà sono argomenti universali e senza tempo. Il rapporto di Delia con il marito e con i figli mostra le complessità della vita familiare. La famiglia diventa una micro-società in cui i ruoli tradizionali sono ben definiti, ma anche soffocanti. Il personaggio del marito, rappresentante di una cultura maschilista, costringe la moglie in un ruolo di subordinazione. Tuttavia, lei inizia a cercare una via di fuga da questa prigione emotiva. Attraverso piccoli gesti di ribellione e la crescente consapevolezza di sé, cerca di ritagliarsi uno spazio di libertà in una società che la opprime. Grande è il suo desiderio di cambiare vita, di cercare una felicità che sembra quasi impossibile. La libertà è qualcosa che molte persone danno per scontato, ma il film ci ricorda che per alcune donne, in certi contesti storici e sociali, questa è stata (e ancora è) una lotta continua. Nel corso del film, Delia trova sostegno in altre donne, un aspetto importante che riflette la forza della solidarietà femminile come mezzo per sopravvivere e sfidare le ingiustizie.
C’è ancora domani è emblematico e carico di speranza. Indica che, nonostante le difficoltà, c’è sempre una possibilità per il futuro, per un domani diverso e migliore. È una riflessione su come anche nei momenti più bui si possa trovare la forza per immaginare un cambiamento. È un messaggio di speranza, che invita a non arrendersi. Nonostante gli ostacoli o gli errori commessi, il futuro offre sempre un’opportunità per rimediare, migliorare o intraprendere nuove strade. Una lettura di questa storia può focalizzarsi su temi come: la violenza domestica, l’emancipazione femminile e la resilienza, raccontando il percorso di una donna verso la libertà e l’indipendenza in un’epoca in cui queste erano spesso negate. Anche nelle situazioni più difficili, c’è sempre un domani, una nuova possibilità di affrontare le sfide della vita. Il domani rappresenta l’ignoto, ma anche il potenziale per rinnovarsi. Significa che, con il tempo, tutto può evolvere, incluse le nostre emozioni, circostanze o atteggiamenti. Paola Cortellesi in questa sua opera, ci ricorda che il tempo non è infinito e che dobbiamo approfittare del presente senza essere paralizzati dai fallimenti. C’è un domani che ci offre una nuova possibilità, ma l’azione comincia oggi.
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Titolo Originale: C’è ancora domani
Genere: Drammatico
Regia: Paola Cortellesi
Interpreti e ruoli: Paola Cortellesi (Delia), Valerio Mastandrea (Ivano), Romana Maggiora Vergano (Marcella), Emanuela Fanelli (Marisa), Giorgio Colangeli (Ottorino), Vinicio Marchioni (Nino), Francesco Centorame (Giulio), Lele Vannoli (Alvaro), Paola Tiziana Cruciani (Sora Franca), Yonv Joseph (William), Alessia Barela (Orietta), Federico Tocci (Mario), Priscilla Micol Marino (Sora Giovanna), Maria Chiara Orti (Sora Rosa), Mattia Baldo (Sergio), Gianmarco Filippini (Franchino)
Nazionalità: Italia
Distribuzione: Vision Distribution
Anno di uscita: 2023
Soggetto e Sceneggiatura: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi
Fotografia: Davide Leone
Musica: Lele Marchitelli Edizioni Flipper SRL
Montaggio: Valentina Mariani
Durata: 118’
Produzione: Wildside, Vision Distribution, Sky, Netflix
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana: Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematiche: Donna, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Guerra, Lavoro, Libertà, Matrimonio - coppia, Politica-Società, Solidarietà, Storia, Violenza
Note: C’è ancora domani, film d’apertura per la 18a edizione della Festa del Cinema di Roma. Esordio alla regia dell’attrice Paola Cortellesi