Il timore che toglie la paura

V Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Ammirare il bene è un invito a compierlo.

Vedendo le due barche cariche di pesci dopo aver gettate le reti su indicazioni di Gesù dove e quando non avrebbero dovuto raccogliere niente, come era accaduto dopo una nottata di inutile fatica, Pietro «si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore”».
Strano comportamento. Sarebbe stato più logico ringraziare e magari invitare a restare per un’altra eccezionale pesca.
Identica reazione è quella del profeta Isaia. Assiste a una teofania (manifestazione di Dio): «il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo: “Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria”. Egli esclama: “Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono… eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti”».
Sarebbe stato più normale esultare di gioia per un avvenimento così eccezionale.
L’apostolo Paolo, invece di vantarsi per aver visto il Signore Risorto come gli altri apostoli, si meraviglia per aver avuto questo privilegio pur essendo “il più piccolo” degli altri Dodici, ed ex persecutore della Chiesa di Dio.

Il timore di Dio

Ciò che spiega le reazioni di questi tre personaggi è il timore di Dio, il settimo dei doni dello Spirito Santo nella tradizionale tabella catechistica. Esso è un dono di cui non si ama parlare molto, perché la parola “timore” richiama la paura e la punizione, e non è per nulla piacevole immaginare Dio che incute paura e che punisce, come qualche citazione del Vecchio Testamento, adoperata incautamente e fuori contesto, può indurre a pensare. Le parole italiane che più riescono a descrivere questo dono sono: meraviglia, sorpresa, incanto: sentimenti che nascono di fronte a qualcosa e a qualcuno di particolari, inaspettate, sorprendenti grandezza, bellezza, potenza. Questo “timore”, dono dello Spirito, è però anche una competenza della natura umana che si vive e si sperimenta davanti a fenomeni naturali particolarmente belli, a persone eccezionali per bellezza, bontà e coraggio, a opere d’arte incantevoli, a panorami mozzafiato, che non di rado diventa strada per arrivare a Dio, come cantano i salmi: «I cieli narrano la gloria di Dio, l'opera delle sue mani annuncia il firmamento» (Sal 19,2); «che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi? Davvero l'hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato» (Sal 8, 5-6); «Io ti rendo grazie [Signore]: hai fatto di me una meraviglia stupenda» (Sal 139, 14).

Un dono grande

Questo dono dello Spirito Santo va chiesto, meditato, vissuto, perché davanti alla grandezza di Dio, mentre riconosciamo e confessiamo la nostra piccolezza («Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore»; «un uomo dalle labbra impure io sono»; «io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli»), siamo motivati a farne parte, come Pietro, Giacomo e Giovanni che, «tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono». Vivere questo dono dello Spirito fa crescere non soltanto spiritualmente, ma anche umanamente, come testimoniano i santi, e uomini e donne di grande carica umana.

Prendere il largo

«Prendi il largo!». È l’invito di Gesù a Pietro, ma è impossibile non vedere in questa esortazione un significato profondo e universale, cioè la necessità di lasciare le reti se si vuole riempire la propria barca del buono, del vero, del bello che il timore di Dio invita a seguire. Se non avesse preso il largo, Pietro sarebbe rimasto a lavare le reti e sarebbe stata tutta un’altra storia. «Prendi il largo!». È ciò che chiede il Signore a ciascuno di noi. «Prendi il largo!». Fidati! Lascia le tue convinzioni, i tuoi progetti, le tue abitudini, le tue sicurezze, e anche la tua sarà tutta un’altra storia.


Condividi

il-timore-che-toglie-la-paura.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA