Sempre davanti ad un bivio

VI Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

La fede è scegliere la strada giusta.

L’evangelista Matteo colloca l’annuncio delle Beatitudini sul monte, il luogo dove si incontra Dio nella preghiera e nel silenzio. L’evangelista Luca invece lo fa proclamare nella pianura, dove si incontrano gli uomini che vivono, muoiono, amano, odiano... Sul monte si prega. In pianura si combatte. “Ma allora dove è stato tenuto questo annuncio programmatico del messaggio evangelico sul monte o in pianura?”. Sia sul monte che in pianura. Per gli evangelisti l’indicazione del luogo non è una questione di geografia, ma di contenuto. Le Beatitudini sono una sintesi di quello che Gesù ha predicato «in tutte le città e villaggi», continuamente, ogni giorno, senza stenografi che trascrivevano i suoi interventi. Matteo e Luca nel loro testo delle Beatitudini hanno scritto ciò che ritenevano fondamentale per far conoscere ai loro destinatari la vita e il messaggio di Gesù. Luca, non ebreo, cultura laica, medico, che scrive per i cristiani venuti dal paganesimo, è meno interessato al “monte” che richiama l’esperienza di Mosè, e più alla pianura, dove ciò che veniva annunciato doveva essere messo in pratica. Infatti mentre il testo di Matteo si rivolge a tutti: «Beati i poveri in spirito. Beati quelli che sono nel pianto. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia…», quello di Luca è indirizzato ai Dodici e ai discepoli presenti: «Beati voi, poveri. Beati voi, che ora avete fame. Beati voi, che ora piangete…». In questo modo, l’evangelista invita i lettori a immedesimarsi nei destinatari dei «Beati voi» o dei «Guai a voi».

Tra i "Beati" o con i "Guai"

La diversità più evidente del testo di Luca da quello di Matteo è la contrapposizione tra i “Beati” e i “Guai”:
«Ma guai a voi, ricchi…, a voi, che ora siete sazi…, a voi, che ora ridete… quando tutti gli uomini diranno bene di voi». Con questa soluzione l’evangelista invita in modo forte e deciso a prendere atto che nella pianura della vita c’è un bivio, impossibile da evitare, che obbliga a scegliere tra due strade: dei “Beati”, quella di chi trova la sua gioia nella legge del Signore e la medita giorno e notte; e dei “Guai”, quella dei malvagi, dei peccatori, degli arroganti. Anche se spesso non ce ne rendiamo conto, presi dalle tante “faccende” e da un approccio superficiale alle cose, alle persone, e alle vicende, è proprio così: non possiamo evitare di trovarci davanti al bivio per scegliere e decidere la direzione da prendere.

Per non sbagliare

Come scegliere la via giusta? C’è un criterio per verificare se la strada porta ai “Beati” oppure ai “Guai”? È valida la convinzione ebraica, espressa dal salmista, per la quale chi confida nel Signore «è come albero piantato lungo corsi d’acqua… e tutto quello che fa, riesce bene»; mentre il malvagio è «come pula che il vento disperde»? In sintesi: il Signore fa star bene chi lo segue, e rende la vita difficile a chi non è con lui. Fosse realmente così la scelta sarebbe facile, basterebbe seguire le piste dei ricchi, dei soddisfatti, degli ingiusti…
Ma con Gesù questa convinzione è stata decisamente contestata, perché ha proclamato “Beati” quelli che si trovano nella povertà, nella fame, nel pianto, nella ostilità sociale, e lo ha drammaticamente testimoniato con la sua vita. Allora?
Per prendere la direzione giusta possono essere utili anche motivazioni razionali e umane, nel senso che non è così evidente che la ricchezza, la forza, il successo rendano “Beati”. Anzi, sono tanti i fatti di cronaca che svelano il vuoto dietro le apparenze fastose. Ma queste non bastano, perché non cancellano la convinzione che è meglio soffrire da sazi, che da affamati. Per non sbagliare la scelta è necessario accettare per fede ciò che la ragione fatica a motivare.

Nella seconda lettura di questa domenica, che fa da collegamento tra la prima, il salmo e il Vangelo, san Paolo afferma: «Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini».
Le Beatitudini sono una proposta di vita eccezionale, bella, costruttiva. Chi non è d’accordo con i “Beati” promessi e i “Guai” minacciati da Gesù? Ma per viverla e per non rischiare di scegliere a parole i “Beati”, ma in realtà diventare i destinatari dei suoi “Guai”, è necessario superare l’orizzonte umano e rallegrarci quando siamo considerati perdenti, illusi e falliti, confidando che la nostra ricompensa sarà grande nel cielo.


Condividi

sempre-davanti-ad-un-bivio.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA