Il vangelo ci invita a cercare il vero tesoro nel campo della nostra vita, scavando nel profondo della nostra anima, fino a raggiungere quella luce originaria che Dio ci ha donato; è un'avventura impegnativa, che chiede di rinunciare ai falsi beni cui spesso ci attacchiamo, ma ne vale la pena.
In molte culture l'oro è anche un simbolo dell'amore, che però può essere vero e sincero soltanto se, come l'oro, proviene dalle profondità del mio cuore, se è purificato delle idee e delle immagini che mi faccio degli altri. Per Platone l'oro simboleggia la virtù. Il vero oro della virtù si ottiene proprio rinunciando all'oro esteriore. Perciò i filosofi dell'antica Grecia ci ammoniscono a non cercare l'oro fuori di noi, bensì nel nostro intimo, nella nostra anima.
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Dal Vangelo secondo Matteo (13, 1-3.44)
Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose in parabole... Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?». Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. [Poi disse ai suoi discepoli]:«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il tesoro della nostra anima è sotto la terra del campo. Dobbiamo scavare, sporcarci le mani per estrarlo. Il tesoro è sepolto profondamente nel campo della nostra anima. Il tesoro è un'immagine del nostro vero Io. Se lo troviamo, possediamo quanto basta e possiamo vendere tutto il resto. Quando saremo diventati totalmente noi stessi, saremo in sintonia con noi stessi e vivremo in libertà, senza dover dimostrare niente agli altri. E non avremo bisogno dell'oro esteriore.
Chi accumula tesori esteriori perde spesso il contatto con il proprio cuore. I suoi pensieri ruotano soltanto intorno al denaro e al prestigio, dimenticando il cuore. Non ha più accesso al suo cuore e, quindi, neppure a quello degli altri. Chi accumula tesori in cielo può vivere pieno di fiducia. Non deve sorvegliare quei tesori perché sono dentro di lui, nel suo cielo interiore, dove sono ben sorvegliati e protetti. E là è anche il suo cuore, che può gioire di questi tesori del cielo e goderne.
Ascolta dentro di te
e immagina di non imbatterti soltanto
nei tuoi errori e difetti, nelle preoccupazioni e paure
che ti tormentano, ma che, sotto tutti i pensieri e i sentimenti
che scopri in te, brilli una luce chiara, uno splendore aureo.
È lo splendore della tua anima.
È lo splendore dell'immagine originaria che Dio ha di te.
È un'immagine che non puoi né vedere né descrivere,
ma se sei in contatto con essa avverti una libertà interiore
e un'intima armonia con te stesso.
Là, nelle profondità della tua anima, tutto è puro.
C'è oro puro, l'oro dello splendore divino.
brani tratti da: Anselm Grün, L'oro interiore. Alla ricerca della gioia e di altri tesori, Paoline
Signore aiutami a scavare
nel campo della mia anima
nel terreno fecondo della mia esistenza.
Donami di godere dello splendore
di cui mi hai rivestito
con il tuo immenso amore,
donami di ascoltare
quella profonda armonia
che nasce dalla comunione con Te.
Progetto a cura di www.paoline.it
Redazione e scelta testi: Bruna Fregni
Voci: Romano Cappelletto, Silvia Mattolini, Bruna Fregni
Musica: Artisti vari, Comunione, in Beatitudini, Paoline Audiovisivi
Realizzazione tecnica: Eleonora La Rocca