L’educazione oggi è in crisi. Una crisi dovuta al fatto che spesso è slegata dall’esperienza concreta, dall’essenza più profonda della realtà. La crescita s’identifica per lo più con lo sviluppo tecno-scientifico e il sapere si confonde con la specializzazione.
Parte da questo presupposto E vedremo cose meravigliose. Riflessioni controcorrente sull’educare oggi, libro scritto a quattro mani da Johnny Dotti, pedagogista e imprenditore sociale, e don Mario Aldegani, insegnante ed educatore. «Oggi – leggiamo nell’introduzione - nell’educazione lo smarrimento è totale. Pare di essere di fronte a un’impossibilità vera e propria, e ciò produce due reazioni: da una parte, una sorta di indifferenza e di fatalismo e, dall’altra, un pessimismo inconsolabile che sbocca nella conclusione che tutto è inutile e abbandona le persone al nichilismo».

Ma, a dispetto di un contesto non proprio felice, strade per riportare l’educazione alla sua funzione principale – far crescere nella libertà – ce ne sono ancora. Le idee, le esperienze e le provocazioni presentate in queste pagine si sviluppano attraverso dieci azioni espresse con verbi all’infinito - ascoltare, benedire, custodire, condividere, generare, lasciare andare, pensare, raccontare, emancipare, imparare - e vogliono essere un invito a coniugare personalmente e collettivamente questi verbi, a domandarsi quali suggestioni di trasformazione concreta essi possano offrire, e a interrogarsi su come la passione educativa possa essere azione di speranza.

Quello che i due autori ci vogliono mostrare attraverso le loro riflessioni-provocazioni è che «se sapremo perseverare nello stupore e nella fiducia, vedremo cose meravigliose».