Si svolgeranno a Parigi, dal 26 luglio all’11 agosto, i Giochi della XXXIII Olimpiade: simbolo di pace in un tempo costellato da guerre e conflitti.
Le antiche Olimpiadi nacquero ufficialmente nella città greca di Olimpia il 776 a.C.: ogni quattro anni, le città greche, in continua guerra tra loro, attuavano una tregua per assistere ai Giochi. Che diventavano così un'occasione per promuovere la pace e l'unione.
Secoli dopo, nel 1896, questa tradizione venne “risvegliata” per opera del barone francese Pierre de Coubertin. Affascinato dai valori degli antichi Giochi, de Coubertin sognava di riportarli in vita in un mondo dilaniato dalle guerre. La fiamma olimpica venne riaccesa ad Atene e nacquero così le moderne Olimpiadi.
A dispetto del carattere mediatico ed economico che l’evento olimpico innegabilmente ha assunto in questi ultimi decenni, i Giochi continuano a rappresentare un inno alla pace e al rispetto tra i singoli individui e le nazioni.
Come scrive giustamente lo psicologo e formatore Roberto Mauri nel suo libro Giocare il limite. Valore e valori dello sport, «lo sport potrà rivelare con pienezza tutta la propria grandezza e il proprio valore […] rilanciando con le sue forme e il suo linguaggio i tre valori da cui lo sport moderno ha preso avvio: libertà, ovvero l’apertura creativa nelle modalità e negli stili di pratica sportiva; uguaglianza, salvaguardando il rispetto delle regole e delle pari opportunità; fratellanza, con il pieno e convinto riconoscimento dei diritti di tutti gli attori sportivi, e di tutti i diritti. Perché, alla fine, il segreto della grandezza dello sport è l’aiuto a essere tutti più umani ed essere più umani con tutti».