La consapevolezza di cosa è la festa del Natale è la condizione per viverlo bene e in verità.
Quest'anno il tempo liturgico dell'Avvento può e deve essere vero e concreto.
Nel Signore Gesù Cristo Re dell'Universo le nostre povertà ci fanno diventare Re.
La vita è un dono da trafficare e da impreziosire di opere buone.
La provvisorietà della vita non come angoscia ma come risorsa.
Servono influencer non per vendere ma per essere.
Senza amare Dio, l'amore del prossimo si perde tra parole vuote.
Non si può servire a due padroni perché il Signore è uno solo «e non ce n'è altri».
La fede non è una questione di etichetta.
Non soltanto brava gente ma combattenti del bene.
Il Signore non vuole esecutori della sua parola, ma cercatori della sua amicizia.
Nella vigna del Signore non conta chi dà di più, ma chi dà tutto quello che può dare.
In una società rissosa e violenta è necessario l'antidoto della misericordia.
Non ci si può limitare a non fare il male.
Da una religione in cui ci siamo trovati a Gesù che chiede scelte coraggiose.