Rebecca, seconda delle matriarche, il cui nome significa “corda” che, in senso figurato, «cattura con la sua bellezza», è uno splendido esempio di pellegrinaggio nella speranza, vissuto con perseveranza, nelle strade volute da Dio. Donna e madre coraggiosa “vede” ciò che il marito Isacco non percepiva perché «gli occhi si erano indeboliti e non ci vedeva più», non solo in senso fisico ma anche esistenziale: era debole la visione del futuro. Rebecca, invece, vede lontano e si adopera per realizzare i disegni di Dio.